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La realtà economica è diversa da quella giuridica, o quest’ultima presenta delle incongruenze tali da rendere l’impresa e il mercato oggetto di enormi distorsioni e strumentalizzazioni? Ha senso parlare di una impresa di gruppo senza autonoma identità giuridica passibile di imputazione diretta di responsabilità (imprenditoriale)?
Per rispondere a questa domanda il punto di partenza non può non essere la evidente contraddizione terminologica fra soggezione all’altrui controllo e autonomia in capo alla medesima entità societaria controllata.
Il controllo esercitato da una società nei confronti di un’altra è il parametro di riferimento utilizzato nelle legislazioni vigenti per sancire la condizione di sottoposizione all’altrui direzione nella conduzione delle scelte organizzative, commerciali e finanziarie. Formalmente il controllo può manifestarsi in diversi modi, in genere si riferisce alla maggioranza delle quote di partecipazione della società controllata, al possesso della maggioranza dei diritti di voto esercitabili, alla possibilità di determinare la composizione degli organi di governo, al potere di influenzare in altri modi le decisioni da assumere o, si rileva, attraverso una combinazione di questi elementi[1].
L’eterogeneità delle forme di controllo societario risponde a un principio giuridico generale, che è quello di individuare, anzitutto sotto il profilo teorico, i casi in cui si manifesta l’eterodirezione societaria, ponendo in tal senso una presunzione assoluta di controllo, cioè di sottoposizione all’altrui direzione, considerata legittima nonostante la distinta personalità giuridica delle società appartenenti al gruppo, che però, a sua volta, si fonda su un principio diametralmente opposto, ossia l’autonomia.
L’anomalia giuridica della coesistenza in capo alla medesima società dell’autonomia e dell’eterodirezione risulta ancor più evidente se si indaga in termini di rapporto fra fattispecie imprenditoriale e fattispecie societaria. La società è la forma tipica di esercizio dell’attività d’impresa, rappresenta la veste giuridica del fenomeno produttivo da cui si ricavano diritti e obblighi nei confronti di terzi, ovvero nei confronti del mercato di riferimento. La società definisce quindi l’ambito e i limiti dell’attribuzione delle responsabilità – e dunque del rischio – in seno all’impresa.
[1] Per tutti, cfr. René Reich-Graefe, Relational Networks and Enterprise Law: Comparative Trends of Network Liability in the United States and Europe, p. 3.