Il ruolo della tecnologia nello scambio a contraente unico

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L’impatto dell’effetto distorsivo dello scambio a contraente unico sulla redistribuzione della ricchezza è tanto più forte quanto maggiore è la capacità dell’impresa di gruppo di coniugare sapientemente la leva giuridica con quella tecnico-organizzativa.

In tal senso, la tecnologia svolge un ruolo di primaria importanza nell’espansione dell’economia a contraente unico. L’integrazione e il controllo del processo produttivo sono essenziali affinché il gruppo possa efficacemente agire come una impresa unica, pur operando e apparendo nel mercato come una pluralità di società.

Al controllo di natura giuridica deve infatti corrispondere il potere di controllo e direttivo sull’organizzazione di mezzi e sui lavoratori. Altrimenti, la cessione legale di singoli elementi della catena di produzione creerebbe delle inefficienze tali da renderla economicamente poco vantaggiosa, specie in caso di delocalizzazione all’estero.

In special modo, affinché ciò sia possibile è necessario che vengano informatizzate le funzioni di carattere amministrativo e contabile, le funzioni relative alla vendita e alla distribuzione dei beni finali, nonché quelle legate alla cura della relazione con la clientela.

La standardizzazione dei dati e delle attività diviene un fattore di successo imprescindibile per l’impresa di gruppo, altrimenti il controllo e la direzione dei processi sarebbe irrealizzabile.

I dipendenti addetti a una determinata mansione, per esempio, seppur collocati in territori differenti e assunti da società diverse, vengono messi nelle condizioni di operare nello stesso identico modo anche mediante l’uso dei medesimi strumenti di lavoro informatici. Il controllo societario si sostanzia così in potere di natura datoriale, a sua volta espressione di potere imprenditoriale. Questo spiega il perché della enorme diffusione del fenomeno.


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