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Il gruppo di società, quale modello organizzativo legale delle imprese multinazionali, altera dunque la struttura dell’impresa assunta come modello della scienza economica, sino al punto da scardinarne i principi fondanti.
Trattandosi della medesima organizzazione di impresa unitaria di gruppo, le singole entità legali vengono preposte alla esecuzione di segmenti della stessa attività produttiva, il cui scopo ultimo è quello di creare beni e servizi rivolti ai consumatori finali. L’interesse collettivo dell’impresa unica prevale su quello della singola società controllata, che è più simile, come più volte evidenziato, a una mera divisione aziendale eterodiretta da una direzione generale che fa capo a un’altra (o ad altre) società.
Gli investimenti in tecnologie, Know how e altri elementi utili a incrementare il valore dei singoli segmenti produttivi non sono concentrati in modo “mirato” nelle singole società che li svolgono, ma seguono logiche di specializzazione funzionale “globale” atte a consentire la massimizzazione del profitto dell’impresa unitaria di gruppo.
Ne deriva che la funzione di produzione di una impresa rappresentata legalmente da una singola società è strutturalmente diversa dalla funzione di produzione di una impresa di gruppo, poiché in tal caso la funzione di produzione è data dalla sommatoria di distinte funzioni di produzione – con una differente distribuzione dei fattori della produzione e del relativo valore monetario –, che rappresentano distintamente ciascuna società collegata, secondo una relazione di interdipendenza funzionale.
Alcune società del gruppo sono pertanto preposte allo svolgimento di funzioni ad alta intensità di capitale, dunque idonee a produrre un alto valore aggiunto, mentre altre rappresentano “contenitori” di manodopera, destinate a mantenere un basso valore aggiunto, tendenzialmente nullo.
Non vi è naturalmente alcun interesse ad aumentare la redditività delle società che gestiscono manodopera, poiché gli investimenti in capitale e tecnologia vengono realizzati in altre società del gruppo, che poi forniscono alle prime, mediante contratti di fornitura, quanto necessario per integrare alle prestazioni di lavoro gli altri fattori della produzione, e consentire in tal modo l’effettiva realizzazione della parte di attività cui è addetta la manodopera.
Di conseguenza, talune società del gruppo possono essere caricate di costi e private di ricavi per favorire il processo di accumulazione di altre società del gruppo, generando in loro favore un aumento degli utili superiore al classico concetto di profitto.